I disturbi neurodegenerativi durante lo sviluppo e l’invecchiamento sono tra le malattie di maggior impatto nelle società. La mancanza della comprensione dei processi neurofisiologici alla base di tali patologie ha portato finora a sostanziali fallimenti nel loro trattamento. Per quanto riguarda le persone anziane, la sfida principale è l’eterogeneità dei soggetti a rischio di demenza, i cui sintomi clinici possono essere il risultato di diversi processi biologici. La scoperta di trattamenti efficaci può quindi essere ostacolata da questa eterogeneità, che potenzialmente determina effetti benefici per piccoli sottogruppi ma risulta inefficace quando le sperimentazioni sono condotte sulla popolazione complessiva. In questo progetto ci proponiamo di identificare sottogruppi omogenei di soggetti anziani a rischio di demenza attraverso tecniche di apprendimento automatico senza supervisione applicate al neuroimaging anatomico e di perfusione insieme a dati sui biomarcatori di infiammazione sistemica. Su questi argomenti si propone un intervento non farmacologico consistente in sedute di allenamento fisico e cognitivo.